Il falco lanario (Falco biarmicus) è un uccello rapace di medie dimensioni con un'ampia distribuzione, dal Mediterraneo al Sudafrica. In Europa è una rarità, ed è stato infatti spesso confuso con specie simili come il pellegrino (Falco peregrinus), tanto che la sua esistenza come specie a sé è stato a lungo oggetto di discussione. A oggi, ci sono cinque sottospecie riconosciute di falco lanario, distinguibili da lievi differenze di dimensioni e nel piumaggio. Quattro (F. b. biarmicus, F. b. abyssinicus, F. b. erlangeri, F. b. tanypterus) si trovano in diverse zone del continente africano, mentre Falco biarmicus feldeggii è l'unica sottospecie europea, più precisamente di alcuni paesi del bacino del Mediterraneo.
Il nome viene dal latino falx ovvero falce, la forma della silhouette di un falco in volo. Biarmicus si riferisce ai due mustacchi, che insieme al resto del piumaggio sono più scuri nelle sottospecie che vivono a latitudini maggiori, probabilmente per facilitare la termoregolazione in climi più freddi.
F. b. feldeggii predilige aree aperte come steppe aride, campi incolti, zone semi desertiche. La disponibilità di pareti nelle vicinanze è indispensabile per permettere la nidificazione, che avviene in anfratti rocciosi. La popolazione italiana, stimata a 60-80 coppie, rappresenta uno dei principali nuclei europei per la specie, insieme all'area dei Balcani e della Turchia.
Il corteggiamento, con le sue spettacolari esibizioni aeree, inizia a dicembre. La deposizione delle uova avviene tra febbraio e marzo, con in media 3-4 uova per nido. Le cure parentali vegono intraprese da entrambi i genitori: mentre la madre cova, il partner va a caccia per procurare cibo all'intera famiglia. La dieta del falco lanario è costituita da uccelli: principalmente piccioni, gazze, ghiandaie e colombacci, ma talvolta anche piccoli rapaci come il gheppio. Le prede possibili includono piccoli mammiferi, rettili, e grossi invertebrati.
Questa non è una specie migratoria, infatti effettuano piccoli spostamenti locali in funzione delle condizioni ambientali e della disponibilità di cibo. Vista l'assenza di studi di tracking, non ci sono dati sull'home range e l'ecologia del movimento di questa specie. Uno degli obiettivi del nostro progetto LIFE Lanner è proprio quello di colmare questa lacuna.
Bibliografia
Giovanni Leonardi, Marco Preziosi, Alan C. Kemp (2015) The Lanner Falcon, pubblicato privatamente