Risultati attesi:

  • rilascio di 30-50 falchi lanari nel corso di cinque stagioni riproduttive, che siano giovani nati nel Centro Recupero Animali Selvatici della Riserva Lago di Vico o adulti acquistati da allevamenti specializzati;
  • installazione di almeno 50 GPS su animali che saranno rilasciati tramite la tecnica dell'hacking, e installazione di 4 hacking box nel Lazio;
  • monitoraggio della popolazione di lanario del Lazio e di Malta, considerando anche 7 nidi storici del Lazio, e formazione di 15 persone per gestire tale attività;
  • sistemazione delle strutture esistenti e costruzione di nuove voliere per realizzare un centro di captive breeding presso la Riserva Lago di Vico;
  • recupero di 144 ettari di prati naturali e seminaturali, ideali territori di caccia per i lanari;
  • sistemazione di 5 abbeveratoi per bovini e cavalli per il mantenimento dei terreni tramite pascolo;
  • messa in sicurezza di circa 200 pali lungo 20 km di linee elettriche a bassa e media tensione presenti nel raggio di 2 km dalle hacking box;
  • riduzione della vegetazione su 8 pareti rocciose scelte come possibili aree riproduttive;
  • creazione di un database genetico nazionale presso l'IZS-Lazio e Toscana e lo sviluppo di nuovi marker genetici da inserire nella International Gene Bank;
  • creazione di una rete di centri di recupero per lo studio del lanario e di altri falchi, coinvolgendo 15 centri in Centro e Sud Italia nonché a Malta;
  • preparazione di un manuale di identificazione del falco lanario, con linee guida e moduli di valutazione per i centri di recupero;
  • preparazione e approvazione dell'aggiornamento del Piano d'Azione Nazionale per il falco lanario;
  • replica dell'hacking e altre tecniche di reintroduzione nella Riserva Naturale Regionale Montagne della Duchessa, in Grecia e a Malta; e infine
  • organizzazione di 31 eventi pubblici sul progetto, includendo in totale circa 1790 persone, e una conferenza ornitologica nazionale.