Il falco lanario (Falco biarmicus) è elencato nell'Allegato I della direttiva Uccelli dell'Unione Europea, classificato come specie di interesse di conservazione (categoria SPEC 3), ed è elencato nell'Allegato II della Convensione di Bonn, l'allegato II della Convenzione di Berna, e l'allegato II CITES. L'Italia ospita l'85% dell'intera popolazione nidificante europea, ed è distribuita sul territorio in maniera discontinua e frammentaria, con la maggiore concentrazione in Sicilia. Delle cinque sottospecie conosciute, solo una è trovata in Europa: Falco biarmicus feldeggii. Questa sottospecie, che vive nelle parti più meridionali del continente e in piccole aree del Caucaso, si riproduce in soli tre stati europei. Recentemente, diversi studi hanno mostrato un declino della popolazione italiana di lanario: il Piano d'Azione Nazionale del 2007 stimava 140-172 coppie, dati del 2014 ne riportavano 123-147, mentre lo studio più recente (aprile 2018) fa ammontare la popolazione italiana a 60-80 coppie nidificanti. Secondo quest'ultima fonte, l'intera popolazione mondiale arriverebbe appena a 119-171 coppie, confermando un declino drammatico.

Nel Lazio, la popolazione è scesa da 10-15 paia negli anni '80, a 4-6 coppie nel 1990. Dal 2001 la popolazione di falco lanario nel Lazio è stata monitorata costantemente; e dal 2016 non è stata individuata nessuna coppia nidificante. Il lanario si è riprodotto sulle isole maltesi fino al diciannovesimo secolo, ma ora è solo un visitatore occasionale.