Aida: un aggiornamento doloroso sulla nostra amata lanaria
Verso nuovi orizzonti: i primi voli intorno all'hacking box
Aida, la lanaria di cui vi abbiamo parlato a lungo, ha iniziato i suoi primi voli a giugno attorno all’hacking box, struttura dove aveva completato la sua crescita. Pochi giorni dopo, ha iniziato a condividere il suo graduale percorso verso il rilascio con Ambra, un’altra lanaria presente al CRAS di Vico. Sotto l’occhio attento della nostra collaboratrice Veronica ha iniziato i suoi primi voli e imparato a prendere il cibo “al volo”.
Per facilitarla nell'affinamento dei suoi istinti, abbiamo seguito un protocollo che stiamo cercando sempre più di affinare per esaltare le possibilità di vita autonoma dopo la liberazione. Aida ha imparato a volare, migliorando giorno dopo giorno le sue performance fisiche, fino a diventare un puntino nel cielo e poi tornare giù a posarsi su alberi, arbusti e appoggi vari che aveva ben osservato crescendo nel suo hacking box.
Un'inaspettata virata verso la completa libertà
Poi l’8 luglio, complice una giornata ventosa, Aida ha scelto la libertà definitiva ed ha iniziato la sua avventura come mostra la mappa che Ornis italica, partner di progetto, ha realizzato unendo i punti GPS trasmessi dallo strumento indossato dalla nostra lanaria, installato proprio per questo scopo.
Aida ha visitato il Lazio, l’Umbria, l’Abruzzo, la Toscana, l’Emilia-Romagna, la Lombardia e il Piemonte per poi iniziare un possibile viaggio di rientro. In questo gironzolare sono state toccate le province di Viterbo, Terni, Perugia, Rieti, l’Aquila, Roma, Viterbo, Grosseto, Siena, Firenze, Pistoia, Bologna, Modena, Reggio-Emilia, Parma, Cremona, Lodi, Pavia, Alessandria, Torino, Cuneo, Asti, Alessandria, Pavia e Piacenza. Un giro completamente inaspettato che apre nuovi scenari nella conservazione di questa specie.

Necessarie altre indagini per verificare la causa del decesso
Il 20 luglio, dato che i punti GPS rimanevano troppo fermi e costanti su una ristrettissima zona, Veronica è partita alla ricerca di Aida, trovata deceduta nei pressi delle ultime posizioni rilevate. Una nostra prima ispezione non sembra segnalare collisioni o incidenti, ma ogni possibile causa verrà adesso valutata dall’ Istituto Zooprofilattico Sperimentale per il Lazio e la Toscana , partner di progetto, centro di riferimento nazionale per questo tipo di indagine.
Condividiamo con voi le prime interpretazioni che possiamo dare di questo lungo volo. Aida ha sfruttato alberi isolati, boschetti, zone umide, grandi piloni dell’elettricità. Questo ci rafforza nell’idea che il protocollo di allevamento e rilascio sia adatto ai nostri scopi, seppur perfettibile e da adattare al carattere di ogni singolo animale che gestiamo.
Aida, è stato bello seguire i tuoi punti GPS giorno per giorno e vederti girare l’Italia.